«La notte del biancospino» è un disegno realizzato con fineliner 3 su carta Fabriano.
Il tema è liberamente ispirato a una leggenda inglese («Il biancospino degli animali» raccolta da Katharine Brigs nel libro «Fiabe Popolari Inglesi» edito da Einaudi.

«Un uomo si recò in pellegrinaggio da Ilminster a Glastonbury, e i suoi compaesani gli chiesero di portare una santa reliquia al suo ritorno, perché il paese fosse benedetto. Restarono tutti molto delusi quando l'uomo tornò con un'unica spina, che avrebbe potuto essere presa da un cespuglio qualsiasi. Lui disse che proveniva dalla Corona di Spine, ma nessuno gli credette. Comunque l'uomo la piantò e pregò lì accanto mattina e sera. Lo strano è che la spina mise radici e crebbe con sorprendente rapidità. La gente cominciò a guardare con sospetto il pellegrino. Il biancospino cresceva e per Natate era già un alberello. Il pellegrino promise che sarebbe fiorito il giorno di Natale, venne Natale e non successe niente. Ma la notte dell'Epifania gli abitanti del paese furono svegliati da un gran fracasso per strada. Si alzarono di corsa e andarono alla finestra, e videro tutte le greggi e le mandrie del posto che loro stessi avevano rinchiuso nelle stalle e negli ovili molte ore prima. Il testa c'era il bue più grosso del contadino più ricco della zona. Gli abitanti del villaggio si precipitarono in strada e seguirono le loro bestie. Gli animali andarono dritti filati al biancospino, che splendeva al chiaro di luna, coperto di fiori. Il pellegrino era già lì, inginocchiato. In quel momento si sentì il primo rintocco di mezzanotte. Allora il bue più grosso muggì a distesa e si inginocchiò sul terreno gelato, e tutti gli animali si inginocchiarono con lui. Le rigide giunture dei paesani si sciolsero, e si inginocchiarono anche loro, fra gli animali. E fu così che Ilminster scoprì di possedere una Spina della Corona.»